Cattedrale di San Lorenzo: da cattedrale vescovile a sede papale

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La cattedrale di San Lorenzo di Viterbo è uno dei monumenti più suggestivi della città laziale, oltre che il più importante luogo di culto, sede vescovile della diocesi. Appartenente al polo monumentale del Colle del Duomo di Viterbo, è stata elevata alla dignità di basilica minore da papa Pio XII nel marzo del 1940; dal punto di vista artistico e architettonico, si caratterizza per una struttura romanica imponente che risale al XII secolo. Chi dovesse osservarne la facciata, in ogni caso, farebbe fatica a rintracciare questo stile: in effetti, i rimaneggiamenti occorsi nel Cinquecento hanno fatto sì che lo stile rinascimentale prevalesse.

La cattedrale di San Lorenzo è stata costruita intorno alla fine del 1100 su una collina della città in vece di una piccola chiesa del VII secolo dedicata a San Lorenzo che, a sua volta, era stata edificata sulle cattedrale di San Lorenzofondamenta di un tempio pagano per Ercole. Nel corso dei lavori, la città stava conoscendo un forte sviluppo verso nord, proprio in direzione di quella collina. La città di Viterbo è diventata diocesi nel 1192 in virtù della decisione di papa Celestino III: da quel momento, San Lorenzo è diventata una cattedrale vescovile.

Ma il suo prestigio è aumentato ancora di più, se possibile, nella seconda metà del Duecento, nel momento in cui è diventata sede del papato: ben due pontefici sono stati sepolti qui, e cioè papa Alessandro IV e papa Giovanni XXI. Il primo, al secolo Rinaldo di Jenne, aveva trovato riparo a Viterbo dal momento che aveva paura di essere fatto prigioniero da Manfredi di Sicilia; il secondo, al secolo Pedro Juliao, è stato – fino a questo momento – il solo pontefice di origini portoghesi in tutta la storia, ed era morto in circostanze drammatiche, dopo che a causa di un difetto di costruzione gli era crollata addosso la volta del suo studio.

L’interno della cattedrale di San Lorenzo di Viterbo è a tre navate, separate da due ordini di colonne. Nel Seicento è stata costruita una volta a botte che è stata decorata da Urbano Romanelli; sempre nello stesso periodo la navata centrale è stata allungata, ed è stato realizzato un abside barocco che oggi non si può vedere.

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