Sito archeologico di Baia: una meraviglia archeologica inghiottita dal mare

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I centri archeologici più famosi di Napoli sono Pompei ed Ercolano, ma molti non sanno che anche il sito archeologico di Baia custodisce meravigliosi reperti decisamente insoliti. Baia era considerata dai nobili romani ed anche dagli imperatori un angolo dove rifugiarsi dagli affari di Roma e dedicarsi ai vizi più lussuriosi e dissoluti. In un certo senso Baia era un luogo di “perdizione” ed infatti numerosi patrizi romani costruirono qui delle case di villeggiatura incredibilmente sfarzose ed opulente.

Oltre a godere della soave brezza marina i romani si rifugiavano a Baia anche per le acque terapeutiche delle grotte termali che ristoravano anima e corpo. Baia è un viaggio nel tempo in un luogo di rara bellezza e suggestione e per questo motivo è definita la “Pompei sommersa”.

Sito archeologico di Baia: quel che resta dei templi termali

Sono arrivati a noi diversi templi termali che, pur avendo perso molto della loro struttura originaria, conservano gran parte della loro bellezza. Il Tempio di Venere, da quel che è possibile scorgere, aveva una pianta ottagonale con ampie finestre ed una grande piscina all’interno. C’era poi il Tempio di Mercurio che fungeva invece da “frigidarium” ed i romani venivano qui per fare bagni di acqua fredda e ridare tonalità al corpo. Il Tempio di Diana era adibito ad usi termali ed era decorato da fregi marmorei che raffiguravano scene di caccia. É interessante notare come questi templi, pur essendo dedicati agli dei, non avevano alcuna finalità religiosa ma esclusivamente ludica e termale.

Un discorso a parte meritano le Stufe di Nerone che oggi sono ancora funzionanti ed aperte al pubblico. Si tratta di magnifiche stufe naturali, piscine e saune scavate all’interno di piccole grotte riscaldate dalle acque termali sottostanti di natura vulcanica che raggiungevano i 53°. Le proprietà terapeutiche delle stufe di Nerone oggi sono rimaste intatte ed infatti rappresentano un eccellente centro per curare malattie respiratorie, artrosi, problemi reumatici e patologie della pelle.

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I tesori custoditi sotto il mare

Nel corso dei secoli il fenomeno del bradisismo ha provato l’inabissamento della costa, inghiottendo di fatto una buona parte di quella che un tempo era la Baia romana. Sott’acqua esiste un vero e proprio mondo dove campeggiano i resti del porto commerciale, mosaici, affreschi, sculture, colonne e tracciati stradali. Tutti questi elementi ormai fanno parte stabilmente dell’habitat naturale marino, uno scenario magnifico e quasi spettrale che può essere visitato con l’apposita attrezzatura da sub. Sommerso nell’acqua c’è anche il ninfeo di Punta Epitaffio, una bellissima scala utilizzata per i banchetti che risale all’epoca dell’imperatore Claudio. Le opere scultoree rinvenute sono state trasferite nel Museo archeologico dei Campi Flegrei nel Castello Aragonese. Tramite le immersioni sul posto è possibile ammirare le magnificenze inghiottite dal mare che un tempo facevano parte di una delle città più ricche ed opulente dell’intero Impero Romano.

Le altre bellezze di Baia

La Villa dell’ambulatio è stata risparmiata dal mare ed oggi è visibile in una posizione panoramica mozzafiato con le sue terrazze collegate da varie scale che conducono al Settore di Mercurio. Da ammirare anche l’imponente Tempio di Sosandra delimitato da due scale parallele che prende il nome da una statua di Afrodite Sosandra rinvenuta nel 1953.

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