San Gemini, comune in provincia di Terni

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san geminiSan Gemini è il paese delle acque, naturali e minerali, conosciutissima è l’omonima acqua minerale in vendita presso tutti  i market italiani e esteri.

Sulle pietre della Via Flaminia ancora suonano i passi degli antichi romani, che qui avevano eretto una bellissima città, Carsulae, oggi splendido museo archeologico en plein air.

Fiumi e ruscelli sono in grado di poter attraversare un territorio molto ricco di profumi e colori, dove si può trascorrere un lento vivere, composto delle chiacchiere di quattro amici al bar, di ottime passeggiate per antichi chiostri, di nuovi incontri senza alcuna fretta davanti al municipio, con una passeggiata d’latri tempi.

Giardini, balconi e vasi di fiori adornano la pietra: la quale rievoca un medioevo che è presente nei giochi e nei riti della gente, come anche negli affreschi delle chiese.

Dentro, l’intimità delle case che vengono protette dai coppi originari, sembra poter anche suscitare i nudi scultorei di Guido Calori, il noto artista del luogo.

Da vedere a San Gemini

Borgo medievale di piccole vie, scalinate, arcate e piccoli torrioni, immerso nel fantastico ed unico paesaggio umbro, ed ora anche Città Slow, San Gemini è unica non solo per questo.

La visita inizia da Piazza San Francesco, cuore del paese, che collega la parte più moderna, rinascimentale e, al nucleo più antico, che è posto sulla sommità del colle.

Sulla piazza sono erette la Chiesa di San Francesco e il settecentesco Palazzo Comunale che ha poi sostituito Palazzo Vecchio come sede del Comune.

La chiesa che è dedicata al santo di Assisi che qui riuscì ad effettuare un esorcismo nel 1213, di quel periodo risale un bel portale gotico con antica porta di legno; l’interno è in stile gotico e conserva affreschi di scuola umbra.
Attraverso la Porta Burgi del XII secolo è possibile entrare all’interno del quartiere medievale dopo aver percorso la Via Casentino che seguiva in modo fedele il tragitto della Via Flaminia.

Così facendo si apre la piazza quasi completamente occupata dal Palazzo Vecchio (XII-XIII secolo) che fu la sede del Capitano del Popolo.

E’ molto importante farne visita per due motivi: nella sala centrale sono presenti gli affreschi che illustrano le scene del lavoro nei campi, e nella Torre Esperia che sorge proprio li accanto, la campana è forgiata nel 1318 da Mastro Matteo da Orvieto, simbolo del libero Comune perché era utile a chiamare i cittadini alle adunanze pubbliche.

Posta vicina nella piccola Chiesa di San Carlo (Santa Maria de Incertis) si possono ammirare un ciborio trecentesco e numerosi affreschi dei secoli XIV e XV, tra cui una splendida Madonna con Bambino e la bellissima Madonna in trono.

Se si prosegue si arriva a Piazza Garibaldi da dove si può ammirare la Chiesa di San Giovanni, con la facciata romanica che rappresenta la parte più antica: qui è impressa la data di costruzione ,1199, e tutti i nomi degli architetti.

Tra le tante opere da poter vedere è utile ricordare il fonte battesimale del XVI secolo e la Madonna lignea settecentesca.

Nel vicino ex Convento di Santa Maria Maddalena l’attrazione principale è il chiostro.

Poco fuori è presente una breve passeggiata sulle mura che possono consentire di poter apprezzare il panorama insieme all’elegante costruzione medievale.sangemini panorama

Se si torna in Piazza Garibaldi e in Via Casentino, lo sguardo sarà disperso nei tanti labirinti di vicoletti, scalinate, angoli fioriti che rendono San Gemini unica nel suo genere.

Da Piazza Garibaldi è possibile andare in Via del Tribunale per poter poi raggiungere la casa patrizia dove sono conservati i mosaici pavimentali romani (tutti di proprietà privata, è necessario accordo con la Pro Loco).

E’ possibile quindi tornare in Piazza San Francesco per recarsi in Via Roma e quindi arrivare, prima dell’Arco di Porta Romana, alla Piazza del Duomo su cui si possono affacciare il Palazzo Santacroce e il Duomo di San Gemine, antico ma restaurato nella prima metà dell’ Ottocento da un architetto che ha impiegato i consigli del Canova. L’interno è pieno di Stucchi e ospita dipinti del Seicento.

Se si passa l’arco, continuando a destra è possibile raggiungere la Chiesa di San Nicola, con una storia molto antica che inizia nei primi anni del Mille, come rivela un documento del 1037, e arriva sino a New York, dove al Metropolitan Museum è finito il meraviglioso portale originario.

E’ interessante vedere l’interno la Madonna con Bambino di Ruggero da Todi (1295).

I prodotti di San Gemini

Oggi come in epoca romana, San Gemini è nota per le proprie curative delle acque minerali. Vino ed olio extra vergine di oliva, e tutti i norcini che lavorano la carne con i classici metodi tradizionali e i fornai, i quali, oltre al pane salato, sono in grado di far nascere con le loro mani, delle ottime pizze di formaggio e focacce salate ed i pasticceri che sono in grado di rinnovare tramite le loro specialità le vecchie tradizioni come quella del pampepato.

I picchiarelli alla sangeminese, con sugo piccante. I picchiarelli sono una pasta che viene tirata a mano e della grandezza di una cordicella.

 

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