Mura di Pitigliano, la storia della Piccola Gerusalemme della Toscana

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Se cerchi un posto dove ristorare corpo e mente ed ammirare splendide strutture architettoniche ti suggerisco Pitigliano. Il suggestivo e caratteristico borgo toscano è conosciuto anche come la “Piccola Gerusalemme della Toscana”. Tra le sue mura vive una comunità ebraica piuttosto numerosa e ben integrata che può usufruire anche di una piccola sinagoga. Proprio le mura di Pitigliano rappresentano una grande attrattiva turistica, un vero e proprio gioiello di ingegneria idraulica. L’evoluzione delle mura di Pitigliano è molto interessante e merita di essere raccontata. In esse infatti è racchiusa la storia di questo piccolo paese che risale addirittura alla civiltà etrusca.

Le mura di Pitigliano, affascinante struttura di origine etrusca

La costruzione delle mura di Pitigliano risale quasi sicuramente all’epoca etrusca nel VII secolo a.C. Come è facile immaginare le mura furono costruite prevalentemente con una funzione difensiva. L’attuale parte nord-occidentale del centro storico, dove sorge la struttura, a suo tempo rappresentava un facile accesso per eventuali attacchi nemici. L’intera area, che sorgeva su uno sperone di tufo dove nasceva Pitigliano, presentava pendenze minori da cui era più facile accedere.

Le mura etrusche oggi sono visibili in prossimità della Porta di Sovana, da cui iniziano anche le Vie Cave. Le cave estrusche rappresentano affascinanti percorsi scavati nella roccia tufacea fino a 25 metri sotto il livello del terreno. Percorrerle è una splendida avventura che proietta in un mondo sospeso tra magia e storia. Le mura si presentano sotto forma di blocchi di tufo, al di sotto dei quali si nascondono diverse grotte. In prossimità è presente anche l’Oratorio Rupestre, altra attrattiva che merita sicuramente una visita.

La realizzazione della rocca delle mura aldobrandesche

fortezza degli orsiniNell’epoca medievale per un certo periodo Pitigliano passò sotto il dominio degli Aldobrandeschi, che diedero vita alle mura aldobrandesche. La famiglia decise di costruire una rocca, che avrebbe fatto parte del complesso della fortezza degli Orsini. La cinta muraria di origine etrusca fu notevolmente ampliata, delimitando di fatto l’intero centro storico. Il tratto delle antiche mura etrusche fu innalzato per rinforzare ulteriormente la difesa contro eventuali attacchi. In questo punto fu realizzata la Porta di Sovana, che rendeva più agevole l’ingresso a chi proveniva dalla capitale della contea aldobrandesca.

Le mura ursinee a completamento di un’opera straordinaria

A completare definitivamente il complesso delle mura di Pitignano furono gli Orsini, che ereditarono i territori della Contea di Sovana a cavallo tra il ‘300 ed il ‘600. Gli Orsini spostarono la capitale da Sovana a Pitigliano, le cui mura subirono un ulteriore rafforzamento.

La preesiste rocca aldobrandesca fu trasformata nell’attuale complesso della fortezza Orsini, dove risiedeva la famiglia. Sul lato sud-orientale dell’abitato le mura ursinee furono ulteriormente fortificate per proteggere il centro. Durante il periodo rinascimentale fu completato il Bastione della Fortezza, che conduceva sia verso il centro abitato sia verso il complesso padronale.

Nel ‘500 Antonio da San Gallo il Giovane progettò diversi bastioni difensivi, che oggi si presentano come bellissime terrazze panoramiche da cui controllare tutto il perimetro. Lo stesso architetto fiorentino progettò e realizzò la Porta della Cittadella, che immette direttamente nel centro storico di Pitigliano.

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