Le specialità dell’Abruzzo

0

L’Abruzzo offre una delle cucine più uniche d’Italia e uno dei motivi principali di una questione sia storica che geografica. Molti dei piccoli villaggi, situati in montagna da secoli, sono sempre stati dipendenti dalla genuinità dei prodotti dei contadini locali, i cui formaggi, pasta e spezie particolari sono state perfezionate nel corso degli anni. Mentre molti dei piatti mostrano somiglianze a quelle che potrebbero trovarsi in tutta l’Italia, ogni zona solitamente fornisce una variazione regionale. Ad esempio, è possibile trovare pepe e peperoncino come aggiunta tipica di molti piatti abruzzesi.

Le specialità dell’Abruzzo: la pasta a chitarra e le lenticchie

La pasta più nota della zona è la pasta “chitarra”, che deve il suo nome musicale non dalla sua forma, bensì dallo strumento a filo metallico con cui viene realizzata. Ma non finisce qui, perchè le specialità dell’Abruzzo sono molteplici e gustose; basti pensare che questa regione è storicamente una terra di antiche tradizioni agricole e pastorali. Non dovrebbe essere una sorpresa, quindi, che gran parte della cucina regionale ruota intorno a prodotti stagionali freschi, carni arrostite, carne di maiale e formaggi stagionati. Alcune specialità locali, in particolare di tutte quelle valli silenziose, dei vasti altopiani e delle montagne abruzzesi, sono le lenticchie di Santo Stefano di Sessanio, coltivate esclusivamente nell’omonimo paese e, inoltre, a Calascio, Barisciano, Castelvecchio Calvisio e Castel del Monte, terreni elevati tra 3.700 e 5.200 metri sul livello del mare, ai piedi del Gran Sasso, il picco più alto degli Appennini.

Le specialità dell’Abruzzo: la soppressata e lo zafferano

soppressata abruzzoUn’altra specialità locale è la soppressata, il salame di maiale che, dopo il periodo iniziale di cottura, viene ottenuto, posizionando la salsiccia tra due tavole di legno. Un prodotto univoco natìo, però, dell’Abruzzo in Italia è lo zafferano di Navelli in provincia dell’Aquila. Lo zafferano, viene ricavato dagli stigmi secchi del fiore Crocus sativus ed è la spezia più costosa del mondo, tanto che viene definito “oro rosso”. Letteralmente vale la pena triplicare il suo peso in oro. Perché? Perché il processo di estrazione è veramente molto intenso, infatti, non si possono raccogliere i fiori di crocus con macchinari, né ingannare i suoi delicati filamenti rossi con nient’altro che una manodopera umana. E non vogliamo dimenticare il pane di patate abruzzese: aggiungendo le patate all’impasto del pane, gli agenti di lievitazione, combinati con i lieviti del tubero, sono in grado di produrre un tipo di pane che riesce a mantenere la sua freschezza per il doppio della durata del normale.

Share.