Il vino Aglianico del Vulture

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aglianico del voltureL’Aglianico del Vulture è un vino che ha profondamente cambiato il panorama enologico della Basilicata. Ma non solo della Basilicata, grazie alle sue caratteristiche ed al suo sapore inconfondibile è considerato uno dei più pregiati vini rossi dell’Italia intera.

Il vino Aglianico del Vulture ha conquistato il marchio DOC (denominazione di origine controllata) nel 1971. Proprio per le numerose caratteristiche che li accomunano è chiamato anche il Barolo del Sud. Da ricordare che la produzione è consentita nel solo territorio del Vulture (provincia di Potenza).

Questo straordinario vino è ottenuto dalle uve presenti nel territorio che si estende ai piedi del vulcano privo di attività, chiamato anch’esso Vulture. La produzione dell’Aglianico prevede tre diverse diciture: quando l’invecchiamento supera i tre anni viene definito “vecchio”; “riserva” quando l’invecchiamento oltrepassa i cinque anni e lo “spumante Aglianico”, caratterizzato da un sapore molto zuccherino.

Le caratteristiche del vino Aglianico sono dovute dalle fertili ed alte colline d’origine vulcanica, situate tra i duecento ed i settecento metri d’altitudine, nei comuni di: Barile, Rionero in Vulture, Rapolla, Ripacandida, Ginestra, Forenza, Maschito, Acerenza, Venosa, Melfi, Atella, Lavello, Palazzo San Gervasio, Banzi, Genzano di Lucania.

Il colore del vino Aglianico è rosso rubino, ma soltanto dopo aver superato l’invecchiamento raggiunge delle sfumature arancio. Il sapore è inconfondibile, definito dagli esperti “sapido, asciutto, armonico, tannico e caldo”. Con l’invecchiamento il gusto si fa sempre più vellutato e il bouquet armonico si amplia e si arricchisce sempre più. Il suo sapore si accosta alla perfezione con le carni sia bianche che rosse, in particolar modo quelle cotte allo spiedo, senza contare che è ottimo anche con la selvaggina e i formaggi con una stagionatura molto elevata.

Spesso il vino Aglianico viene utilizzato per curare i mali di stagione, tra cui il raffreddore e le forme di influenza lieve, basta riscaldarlo moderatamente perché esso possa sprigionare vapori balsamici di effetto immediato. Secondo gli esperti va bevuto alla temperatura di 16-18 gradi avendo l’accortezza di farlo respirare prima di servirlo, dopo va versato in calici ampi (tipo “ballon”) che esaltano i suoi profumi.

La storia narra che l’Aglianico del Vulture ha delle origini molto antiche, tanto da essere stato introdotto nel sud Italia dai greci intorno al VI secolo a.C. Le altre fonti storiche narrano della presenza di questo vino fin dall’età romana; la prova è data da un torchio che è stato ritrovato nella zona di Rionero in Vulture nel IV secolo a.C. La provenienza del nome Aglianico è incerta, si pensa che la sua denominazione sia stata ispirata dal nome della città di Elea, presente nella parte tirrenica della Basilicata; o ancora che derivi da Eleanico, abitante di Elea.

 

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