Il turismo religioso smuove il turismo

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turismo religiosoIl turismo religioso, smuove oltre 300 milioni di persone con un giro di affari di oltre 18 miliardi di dollari, di cui 4,5 generati solo dall’Italia è un mercato che smuove più di 300 milioni di persone l’anno; un settore in espansione che, soprattutto negli ultimi due anni ha fatto registrare nel nostro Paese un vero e proprio record superando, addirittura, il 2000, l’anno del Giubileo, che ha visto più di 40 milioni di pellegrini in movimento per oltre venti milioni di pernottamenti ed una crescita totale del 20%.

Il primo grande percorso religioso fu il Cammino di Santiago de Compostela in Galizia, che i pellegrini, fin dal Medioevo, intraprendevano attraverso la Francia e la Spagna per giungere al santuario presso cui si trova la tomba di San Giacomo, ma da quando, il 23 ottobre 1987, il Consiglio d’Europa ha riconosciuto la rilevanza dei percorsi religiosi quali veicoli culturali e spirituali di primaria importanza, Santiago de Compostela ha visto un notevole incremento che ha portato la città ad aggiudicarsi il primato europeo (41,2%) del turismo religioso, seguita da Lourdes (35,6%) e da Fatima (29,8%).

I pellegrinaggi rappresentano uno degli esempi più semplici e antichi di turismo religioso. In particolar modo, con il Cristianesimo questa consuetudine si diffuse, acquistando un più alto significato spirituale connaturato a valenze storico-artistiche di assoluto rilievo. In casi più recenti il movente spirituale è addirittura esclusivo, come i pellegrinaggi a Lourdes, Lisieux, Loreto, Fatima, Montserrat e Madjugorje.

La conoscenza, la promozione e il recupero degli itinerari religiosi costituiscono oggi una notevole opportunità di valorizzazione del territorio in termini sia culturali che turistici. Prendiamo, su tutti, il caso di San Giovanni Rotondo con il santuario di Padre Pio di Pietrelcina, il santuario della Madonna di Loreto, o i luoghi di San Francesco e Santa Chiara in Umbria.

Sono 35 milioni gli italiani che ogni anno viaggiano alla scoperta dei tanti santuari, monasteri ed eremi disseminati nel nostro paese. Un patrimonio di circa 100 mila chiese e oltre mille e settecento santuari. Se 14 milioni sono i pellegrini, gli altri 21 milioni, viaggiano per motivi culturali, i cosiddetti “turisti della fede”.

Volendo procedere ad un identikit del turista religioso possiamo dire che questo varia molto a seconda degli interessi e dell’età. Generalmente, la sua figura corrisponde alle generazioni adulte e anziane con scolarizzazione medio-bassa, appartenenti a ceti non abbienti, soprattutto donne. Non mancano, tuttavia, le presenze giovanili, che si muovono in massa attratti dai Grandi Eventi della fede. Le motivazioni sono varie e strettamente connesse alla condizione soggettiva.

L’attenzione ai santuari e ai luoghi di culto costituisce un’ottima occasione di interesse per le opere d’arte e rappresenta anche una serie opportunità di conoscenza del territorio, diventando la destinazione di un turismo colto e di qualità. Non è, infatti, un caso, se nel 2000 (l’anno del Giubileo) nasce la Borsa Internazionale del Turismo Religioso e delle Aree Protette a San Giovanni Rotondo.

Il primo periodo scelto per i pellegrinaggi è l’estate, ma le gite sono rilevanti anche in primavera (44,5%) e in autunno con un numero elevato di partecipanti al viaggio (dalle 26 alle 50 persone).

 

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