Il pistacchio di Bronte

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pistacchioImprescindibile all’aperitivo, classico in pasticceria, cult in gelateria e stravagante in versione pesto. Stiamo parlando del pistacchio. Ma non di un pistacchio qualunque, bensì del pistacchio di Bronte che, sebbene rappresenti solo l’1% della produzione mondiale, detiene il primato assoluto in fatto di qualità.

Unico al mondo per il suo colore verde smeraldo e per il suo inconfondibile intenso, ricco sapore, il pistacchio di Bronte non ha eguali e non teme confronti.

Nel paesino di Bronte, situato alle pendici dell’Etna in provincia di Catania, la coltivazione del pistacchio si è sviluppata a partire dalla dominazione araba. Furono gli arabi a importare in Sicilia il seme con il nome di “fastuq”, da cui deriva il termine dialettale “fastuca” che significa appunto pistacchio.

La produzione è piuttosto limitata, anche perché la raccolta avviene solo negli anni dispari, mentre negli anni pari le gemme vengono accecate, così da impedirne la fioritura e averne una maggiore l’anno successivo. Inoltre la pianta predilige terreni accidentati che impediscono la raccolta meccanica e rendono necessaria la raccolta manuale.

Nell’anno della raccolta tutto il paese di Bronte converge intorno alle fasi della lavorazione. Piccoli, medi e grandi produttori si organizzano puntando sulle risorse locali e regionali. Innanzitutto la faticosissima raccolta manuale, appannaggio di giovani nel pieno delle forze fisiche che si mantengono in equilibrio fra i massi di pietra lavica; poi i primi passaggi della lavorazione: l’eliminazione del mallo esterno e la sgusciatura. Infine l’elaborazione minimale del prodotto: in granella, polvere, panetti, creme e pesto.

Con oltre 3000 ettari consacrati alla coltura specializzata, Bronte realizza una produzione biennale che sfiora i 16.000 quintali.

La parte più rilevante del raccolto viene esportata nei paesi europei (circa l’80%), la rimanente parte viene utilizzata nell’industria dolciaria (dove il pistacchio viene usato per la decorazione e come colorante naturale), nella preparazione di insaccati e nel settore cosmetico.

Ricco di vitamine, proteine e sali minerali, il pistacchio è apprezzato anche dai nutrizionisti per le sue proprietà e le sue qualità organolettiche. Rappresenta una delle maggiori ricchezze della Sicilia per il sua elevatissima qualità e unicità; inoltre i giorni della raccolta e della trasformazione sono interessanti sotto il profilo culturale e antropologico perché si fondono e si confondono con momenti di festa dove la tradizione ritorna arricchita di anno in anno.

Durante la fase della raccolta tutta la popolazione di Bronte è coinvolta e offre il proprio prezioso contributo; in quei giorni svolge per le vie del centro storico la Sagra del Pistacchio, dove vengono realizzate alcune ambientazioni tipiche dell’antica civiltà contadina.

 

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