Dal Mezzogiorno arrivano le pettole

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Tra i piatti tipici della cucina del Mezzogiorno italiano ci sono di sicuro le pettole, delle piccole palle di pasta lievitata che, a seconda del luogo in cui vengono preparate, cambiano nome: pittule in Salento, zippuli in Calabria, pettele in Puglia, pettule in provincia di Potenza, patt’l in provincia di Matera, sfringioli a Torremaggiore, scorpelle a San Severo, zeppole in Irpinia, e così via.A prescindere dalle denominazioni differenti, la sostanza non cambia, ed è una sostanza che fa venire l’acquolina in bocca: le pettole, infatti, sono frittelle morbide, tipiche della Basilicata, della Campania, della Calabria e della Puglia, che si prestano alle preparazioni più diverse, per esempio in abbinamento con i fiori di zucca.

Ogni località ha, ovviamente, le sue tradizioni: nel Foggiano, per esempio, l’usanza è quella di preparare l’impasto dal mattino della vigilia di Natale, per poi consumare le pettole già durante il pranzo del 24, in attesa del cenone. Tante le varianti a disposizione: c’è chi le realizza come se si trattasse di pizzette vere e proprie, e quindi le condisce con pomodoro, pecorino e basilico, e chi invece vi aggiunge primapettole della frittura delle alici sotto’olio. Di paese in paese, si possono osservare varianti: nell’impasto che si prepara a Monte Sant’Angelo, per esempio, si mettono anche delle patate lesse, che garantiscono una maggiore morbidezza al tutto.

In Salento, poi, la prima frittua va in scena il giorno di San Martino, vale a dire l’11 novembre. Tra i leccesi è diffusa la consuetudine di festeggiare Santu Martinu in compagnia e di consumare il vino novello con le pittule, insieme a carni arrostite alla brace, meglio se di maiale o di cavallo. Anche in provincia di Taranto è molto sentita la tradizione della pettola: il giorno dedicato, in questo caso, è quello del 22 novembre, quando si festeggia Santa Cecilia.

Spostandosi a Brindisi, è alla vigilia del giorno dell’Immacolata Concezione, il 7 dicembre, che si inizia a consumare le pettole, che poi tornano a fare capolino nel corso delle festività natalizie. Va ricordato, poi, che in alcune località, come a Bernalda, queste frittelle non hanno la forma di una palla ma quella di una ciambella.

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