Il Parco del Monte Barro

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Chi pensa che la provincia di Lecco meriti di essere visitata solo per i tanti laghi che la caratterizzano, può rimanere sorpreso nello scoprire gli scorci naturali fantastici che contraddistinguono il Parco del Monte Barro: una location situata a poco più di un’ora da Milano che garantisce la possibilità di ammirare paesaggi fantastici e, soprattutto, di conoscere un bel pezzo di storia del nostro Paese. Percorrendo i tanti sentieri – per un totale di 44 chilometri – del parco, tutti segnalati in modo impeccabile per assicurare anche ai meno esperti l’assistenza di cui hanno bisogno, ci si può imbattere – per esempio – nel nucleo medievale di Camporeso, dove si trova il MEAB, cioè il Museo Etnografico dell’Alta Brianza. Poco distante c’è, invece, la Falesia di Camporeso, con circa 160 vie attrezzate.Parco del Monte Barro

Il Parco del Monte Barro è un parco per tutti, grandi e piccini, amanti del trekking e persone alle prime armi: tra ornitologia e archeologia, tra storia ed etnografia, tra alpinismo e botanica, c’è di che divertirsi sotto molti punti di vista. Dalla vetta, a 922 metri sul livello del mare, si possono ammirare il lago di Annone e quello di Isella e, più in lontananza, il lago di Pusiano e perfino quello del Segrino. I prati sono ricchi di specie vegetali rare ma, oltre alla natura, vale la pena di dare un’occhiata anche a ciò che ha realizzato l’uomo: basti pensare, in questo senso, alla chiesa incompiuta di San Michele, che risale al ‘700, o alla Villa Bertarelli, che è situata a Galbiate e ospita i laboratori del Centro Flora Autoctona.

Gli appassionati di archeologia e di storia, d’altro canto, non possono rimanere insensibili al fascino dei Piani di Barra, dove si possono osservare i resti dell’insediamento di epoca gota, risalenti al V e al VI secolo dopo Cristo, scoperti pochi decenni fa. Infine, merita una menzione d’onore l’eremo con il grande terrazzo panoramico, il Museo Archeologico del Barro e la chiesa di Santa Maria, che con tutta probabilità risale al periodo tardo romano: insomma, un gioiello tra tanti gioielli.

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