Gradella

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Villa MaggiIl borgo attuale di Gradella (provincia di Cremona) in antichità si chiamava Gardella, forse dall’unione del germanico gard (luogo fortificato) con ell (in germanico alod, ovvero possesso), pertanto il significato del toponimo sarebbe “possesso della fortificazione”

Da vedere a Gradella

Il centro abitodi Gradella è considerato nel piano regolatore del Comune di Pandino storico e degno di speciale attenzione.

E’ composto da case dipinte in giallo, profilate di mattoni rossi e con le corti che sono comunicanti.

Le fronti porticate, il motivo davvero ornamentale delle lesene in mattoni a vista, il legno come speciale materiale costruttivo che si unisce al laterizio, rendono questo borgo la vera poesia della Val Padana, un “mondo piccolo” che è in grado di resistere all’invasione dei capannoni, delle villette geometrili, degli ipermercati, degli outlet.

Non è possibile applicare l’espansione edilizia ma soltanto il recupero del patrimonio esistente, si deve salvaguardare i criteri costruttivi tradizionali, i manti di copertura in coppi, i serramenti in legno, la gamma terrosa degli intonaci, i rivestimenti rustici.

Posti ai margini del borgo emerge la Villa Maggi, esistente nel XVII secolo, che deve il suo aspetto attuale alle modifiche che sono state apportate nei secoli XIX e XX.

Al centro di Gradella è presente la Chiesa Parrocchiale costruita proprio a partire dal 1895 e appositamente dedicata alla Santissima Trinità e a San Bassiano, mentre vicino al cimitero è posta una piccola cappella sul luogo dove è possibile trovare il lazzaretto, edificato durante la peste del 1630.

E’ molto bello notare il territorio del Comune di Pandino il Castello Visconteo, di speciale importanza perché è molto bene conservato tra i castelli costruiti dai Visconti nel XIV secolo.

Costruito da Bernabò Visconti e Regina della Scala nel 1355 come un luogo di ricevimenti, battute di caccia e incontri conviviali, presenta una forma quadrata, castello visconteoeleganti porticati ed ampia corte; delle famose quattro torri originarie oggi ne restano solo due, mentre ogni stanza è in grado di conservare le pitture che sono state volute dai signori di Milano, specialmente per motivi geometrici che sono alternati agli stemmi di famiglia.

Gli affreschi posti sotto il porticato dell’ala sud sono attribuiti a Stefano da Pandino.

A Pandino si trova anche la Chiesa di Santa Marta, eretta nella seconda metà del XV secolo, con particolari affreschi votivi che sono datati tra’ 400 e’ 500, e la Parrocchiale di Santa Margherita che è stata poi riedificata in forme neoclassiche durante gli ultimi anni del ‘700, dopo che la chiesa originaria era andata successivamente distrutta.

Nei dintorni di Pandino, è importante fare una visitaal sito di Palazzo Pignano, con la Pieve protoromanica di San Martino costruita sopra..

I prodotti

I prodotti caseari, i formaggi, il burro, in questo piccolo angolo di Lombardia sono di assoluta qualità: in particolare, è bene ricordare il panarone, un tradizionale formaggio padano dal gusto amarognolo, nato proprio a Pandino.

Una specialità del territorio è il salame nostrano.

Il piatto tipico di Gradella

Sono poi presenti alcuni ristoranti nella zona posti in antichi cascinali, in cui è possibile fare una fantastica esperienza culinaria grazie ai tanti prelibati tortelli cremaschi che sono preparati con amaretti, spezie e buone erbe aromatiche, al foiolo che è cucinato con le verdure e all’immancabile panarone.

 

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